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Altai, Anne Rice, Cronache di Vampiri, Giovanna d'Arco, Il Grande Inquisitore, Il Sol dell’Avvenire, inquisitore, La saga delle streghe di Mayfair, Le cronache di Ambra, Manituana, Nicolas Eymerich, NOstradamus, Novantatré, Q, Rover Zelazny, Valerio Evangelisti, Wu MIng
Magia, paganesimo, inquisizione sono temi comuni a molti romanzi che tentano di superare la soglia della semplice narrazione per farsi strada nella categoria del romanzo storico. Gli stessi argomenti spesso caratterizzano anche la famiglia dei romanzi fantastici.
Nicolas Eymerich, inquisitore è il tentativo di mettere insieme queste due tipologie narrative. Veloce, semplice, immediato, questo è il primo episodio di una serie di racconti che sembrano aver riscosso un enorme successo e che sono andati a formare quello che è noto come il “Ciclo di Eymerich”. In una narrazione in cui si alternano tre differenti ambienti spazio-temporali e si intrecciano le vicende di tre personaggi, uno scienziato che scopre come viaggiare nello spazio con la forza del pensiero, un avventuriero che finisce sulla nave spaziale che sfrutta proprio questa nuova “tecnologia” e Eymerich, l’inquisitore a quanto pare realmente esistito, che nel 1532 si trova a dover sventare un complotto pagano, l’autore scaraventa il lettore avanti e indietro nel tempo, in ambienti fantastici ma anche realmente esistiti.
Il risultato è senza dubbio un racconto avvincente, ben scritto e che scorre velocemente. Tuttavia la penna dell’autore, impegnata ad intrecciare le contorte vicende dei personaggi e ad inventare una trama tutt’altro che comune, manca completamente l’obiettivo di offrire una introspezione dei personaggi ed una matura analisi delle vicende che hanno fatto dell’inquisizione una delle istituzioni più feroci e insensate della storia dell’uomo. Allo stesso tempo, il racconto manca completamente della necessaria cornice storica, politica e sociale che ne avrebbe potuto fare un libro di un livello ben più elevato.
Al contrario, il semplice racconto rende questo libro un perfetto romanzetto adolescenziale, capace di attrarre un pubblico attento più al ritmo della narrazione che al contenuto ed interessato a scappare dal mondo reale per tuffarsi una dimensione fantastica che però non insegna né mostra nulla.
Perfetta ambientazione per giochi di ruolo sullo stile di Dungeons and Dragon, Nicolas Eymerich, l’inquisitore manca completamente dello spessore di altre saghe fantastiche come la Saga delle Streghe di Mayfair o Cronache di Vampiri di Anne Rice, o ancora de Le Cronache di Ambra di Roger Zelazny. Queste ultime riescono infatti a descrivere alla perfezione la realtà storica in cui si muovono i personaggi, come anche le loro menti e caratteri, permettendo al lettore non solo di effettuare un viaggio nel tempo ma anche in dimensioni fantastiche che offrono spunti di riflessione profondi e coinvolgenti. Allo stesso tempo il libro di Evangelisti non può neanche essere paragonato a veri romanzi storici come Q, Manituana, Altai del collettivo Wu Ming, come, inutile sottolinearlo, non può reggere il confronto di racconti come Il Grande Inquisitore (sezione dei Fratelli Karamazov) di Dostoevskij o di Novantatré di Victor Hugo.
Ciononostante la Saga di Eymerich sembra essere uno dei maggiori casi letterari italiani, ed ha aperto ad Evangelisti la porta verso l’affermazione come uno dei massimi scrittori emergenti italiani. Dopo Nicolas Eymerich, l’inquisitore, Evangelisti ha pubblicato decine di altri libri, affrontando temi come la vita di Nostradamus e Giovanna d’Arco (Trilogia di Magus). Si è gettato anche nella narrazione di vicende contemporanee come in quello che chiama “Il Ciclo Americano”e ha recentemente pubblicato un romanzo politico “Il Sol dell’Avvenire”.
Probabilmente Evangelisti deve aver compiuto importanti passi in avanti rispetto a Nicolas Eymerich, l’inquisitore se è riuscito a coinvolgere un così grande pubblico. Tuttavia questo primo romanzo è tutt’altro che convincente. Anzi.
Evangelisti ha anche un blog dove trovare tutte le informazioni sui suoi lavori www.eymerich.com.
Finito il libro ieri. L’impressione é che Evangelisti sia a suo agio sul terreno “storico” ma non capisca una cippa di scienza e fantascienza; l’intera idea degli psitroni é resa ridicola da quanto seria tenta di essere (e quanto miseramente fallisce nell’essere anche solo lontanamente plausibile – se non sai come funziona la teoria della relativitá, non infilarla nella tua pseudo-scienza per farla suonare piú credibile, ottieni l’effetto contrario!). Il metodo di navigazione impiegato qui mi ha ricordato quello visto in Dune, eccetto che Dune ha saputo gestirsi la cosa molto meglio lasciando i dettagli sul funzionamento della spezia nel vago. In altre parole, un romanzo sul solo Eymerich sarebbe stato molto migliore. Cosí a tratti sfiora il ridicolo.
Ciao! grazie del messaggio 🙂 vedo con molto piacere che abbiamo la stessa opinione del libro… e soprattutto condivido pienamente le tue conclusioni 😉 vado a cercare informazioni su questo Dune, che non conosco… a presto!
Se non l’hai mai letto hai diverse centinaia di pagine di eccellente fantascienza/fantasy che ti aspettano :D. Per intenderci e’ una storia che si focalizza piu’ sugli aspetti fantapolitici che altro – intrighi, ingegneria sociale/religiosa, economia – ma e’ davvero splendida, almeno il primo libro (la saga continua ma non l’ho letta, e il primo funziona anche come opera a se’ stante). Ne sono stati tratti anche un film di David Lynch (poco fedele ma a tratti evocativo) e una miniserie (molto piu’ aderente alla storia originale) ;).
Wow! già solo con questi indizi… corro a cercarlo e lo metto nella Next Readings list! Grazie 😉